La storia
del museo
La collezione etnografica del Museo Agro-Pastorale dell’Area Ellenofana di Bova Marina (RC) nacque per volontà di Pasquino Crupi e Domenico Candela alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, quando ancora nelle contrade e nelle frazioni del piccolo comune della costa jonica calabrese era diffusa una società a carattere rurale, depositaria delle antiche civiltà magno greche e bizantine che nei secoli hanno segnato profondamente l’Aspromonte, lasciando tracce significative nella lingua, nella musica, nella cucina e in tutta una serie di consuetudini, in parte, vive in molti rituali della quotidianità. La collezione si compone di 270 manufatti relativi a diversi aspetti della cultura popolare greco-calabra, sapientemente illustrati da una dettagliata campagna fotografica in bianco e nero, eseguita da Bruno Modafferi. La gran parte degli oggetti esposti illustra le principali attività agro-pastorali, praticate nel territorio tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento.
Area
Ellenofona
L’ininterrotta continuità culturale greca e bizantina che da secoli caratterizza il reggino meridionale sta a fondamento del riconoscimento della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria oggi comprendente 16 comuni: Samo, Africo Nuovo, Brancaleone, Staiti, Palizzi, Bova Marina, Bova, Condofuri, Roccaforte del Greco, San Lorenzo, Bagaladi, Melito di Porto Salvo, Roghudi Nuovo, Motta San Giovanni, Cardeto e Reggio di Calabria, quest’ultimo ospitante, in molte delle sue periferie, gran parte degli alluvionati ellenofoni dopo il dissesto idrogeologico del 1952. Attualmente questo distretto territoriale è definito Area Grecanica, volendo alludere con un diminutivo ad una piccola Grecia in terra italiana. Il termine grecanico, utilizzato già nel Quattrocento per indicare il rito greco impiegato dalle comunità grecofone del Sud Italia, finì con il tempo a individuare esclusivamente i Greci di Calabria nonché la loro stessa lingua. Nonostante quest’ultima si sia progressivamente rarefatta fino ad essere parlata solo nei comuni limitrofi a Bova, notevole è il patrimonio di tradizioni grecofone nelle restanti comunità. Quest’area ha assunto per secoli il ruolo di vera e propria roccaforte culturale per via della precarietà dei collegamenti, determinata dalla impervia morfologia del territorio. Il distretto culturale in cui l’idioma greco è ancora vivo, prende il nome di Area Ellenofona. Oggi circa 1000 persone conoscono il grecanico. Sono per lo più anziani, essendo meno di un centinaio il numero dei giovani, al di sotto dei 35 anni, che lo parlano. La gran parte vive nel comune di Bova, a Gallicianò (frazione di Condofuri) nei centri di Bova Marina, Roccaforte del Greco e Roghudi Nuovo.
I temi che animano il Museo
seguono alcuni grandi filoni della cultura popolare greco calabra, esplicati
attraverso ricostruzioni di ambienti, scenografie, pannelli didattici e
installazioni audiovisive.
COntatti
Per maggiori informazioni e per prenotare una visita contattateci e risponderemo nel più breve tempo possibile.