la filiera del bergamotto

L’ultima sezione del museo è dedicata alla filiera del bergamotto, agrume tipico della costa jonica reggina, coltivato per ricavare, dagli olii essenziali contenuti nelle bucce, dei fissativi per profumi. Questo ibrido di agrumi, che cresce solo per innesto, ha costituito la prima e vera fonte di reddito per gli abitanti del comune di Bova Marina. Fu infatti proprio l’introduzione del bergamotto nella seconda metà dell’Ottocento ad incentivare lo sviluppo urbano non solo di Bova Marina ma in generale della Calabria Jonica, attirando nelle pianure costiere le popolazioni dell’interno aspromontano. Foto ed immagini storiche fanno da corredo a manufatti ed utensili del tutto peculiari, come ad esempio i contenitori in corteccia di castagno all’interno dei quali venivano riposti i frutti di bergamotto durante la raccolta. Tra gli oggetti esposti spicca un esemplare di Macchina Calabrese, un macchinario per l’estrazione dell’essenza di bergamotto, inventato nel 1844 dal reggino Nicola Barillà, e grazie al quale si avviò il processo di industrializzazione dell’estrazione del potente fissativo. Prima di allora l’essenza di bergamotto veniva estratta dalla scorza per pressione manuale, fatta assorbire da spugne naturali, collocate in appositi recipienti detti “concoline”, di cui il museo vanta bellissimi esemplari. Degni di nota sono inoltre le tabacchiere, ricavate dalle bucce essiccate di bergamotto, la cui moda spopolò in Inghilterra alla fine dell’Ottocento. Chiude il percorso allestitivo un video sulla storia del bergamotto, attraverso cui è possibile seguire anche tutte le fasi di lavorazione che attualmente vengono impiegate per estrarre l’essenza di questo particolare agrume, denominato l’oro verde della Calabria.

4

N. inventario: 4

Definizione: Macchina Calabrese

Denominazione locale: machina pe spiritu di bergamottu

Materia: legno/ferro/zinco/ottone

Tecnica di esecuzione: intaglio, incastro, tornitura / forgiatura, battitura/stampo

Misure: h 160 x l 81 cm

Datazione: XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: Questo genere di macchinario, inventato nel 1840 dal reggino Nicola Barillà, serviva per estrarre olio essenziale di bergamotto per sfregamento delle bucce dell’agrume. La macchina è composta da un telaio in legno, munito di manopola e di ingranaggi lignei e metallici. L'organo di lavoro era costituito essenzialmente da due scodelle di zinco fuso, denominate "coppe" che, insieme, formavano un anello cilindrico (roccheddhu). La coppa inferiore, del diametro di circa 42 centimetri oltre ad essere fissa era munita di punte al fondo e di denti sulle pareti coniche; la coppa (o piatto) superiore, dello stesso diametro, era invece munita di lamelle radiali di ottone che, quando la macchina era in moto, ruotano intorno ad un asse verticale, pressando e trascinando i frutti. Il liquido che si forma, costituito da assenza, liquido acquoso e detriti, si raccoglieva attraverso aperture praticate nella coppa inferiore, in apposito recipiente in rame, riposto in basso, all’interno di un cassetto munito di sportello.

Utilizzo: Il procedimento di estrazione dell’essenza di bergamotto (spiritu) iniziava innalzando, tramite una leva frontale, le pelatrici, che una volta riempiti di frutti bergamotti (da otto a dodici) venivano calati al centro del macchinario. Si procedeva quindi azionando la ruota, la quale attraverso dei cilindri sporgenti (biriddhi), passanti tra i montanti di un toro cilindrico (roccheddhu), facevano girare le coppe pelatrici. Il giro della ruota, calcolato in base al numero dei 36 biriddhi, era interrotto da il suono di un campanello posto in alto al macchinario. Al termine del numero di giri, l'operaio sollevava il piatto, scaricava il lotto di frutti e ne ricaricava un altro. L’essenza cadeva in fondo al macchinario, dove vi era un contenitore in rame con beccuccio.. Il macchinario veniva utilizzato annualmente da Novembre a Febbraio da tre operai che lavoravano contemporaneamente durante le ore notturne, alternandosi nelle operazioni. Un primo operaio azionava la manopola mettendo in moto gli ingranaggi della macchina calabrese. Vi era poi “u pareggiaturi” che selezionava i bergamotti, per forme e dimensioni, inserendoli nella pelatrice (coppe), poste sotto al roccheddhu. Infine un terzo operaio estraeva gli agrumi dal contenitore, i quali venivano asciugati con una spugna al fine di estrarre l'essenza rimasta sulla superficie Ogni operaio era in grado di ricavare sei quintali di essenza a testa. 

45-47

n. inventario: 45, 46, 47

Definizione: roncole

Denominazione locale: runculi

Materia: legno/ferro

Tecnica di esecuzione: tornitura, forgiatura, battitura, limatura

Misure: lunghezza 35, 30, 33 cm,

Datazione: metà del XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: specie di coltello con impugnatura di legno e lama di ferro ricurva

Utilizzo: le roncole erano sovente utilizzate anche nella raccolta del bergamotto, raccolta effettuata a mano, rompendo il peduncolo con il pollice o impiegando appunto roncole piccole dalle lame molto affilate.

71

n. inventario: 71

Definizione: cesto di castagno

Denominazione locale: sportunu

Materia: corteccia di castagno /tela di juta

Tecnica di esecuzione: intreccio a stuoia

Misure: altezza 55 cm, lunghezza 40, larghezza 30 cm

Datazione: seconda metà del XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: cesto di forma quadrangolare rivestito all'interno una tela di Juta. Sui lati brevi è presente una lettera A maiuscola di colore verde, pertinente il nome del proprietario

Utilizzo: il cesto serviva per contenere i bergamotti una volta raccolti dell’albero. Per evitare di rovinare le bucce dell’agrume, contenenti il prezioso olio, il recipiente di castagno era imbottito al suo interno di paglia rivestita da una tela di juta.

 

89

n. inventario: 89

Definizione: contenitore per essenza di bergamatto

Denominazione locale: limba /cunculina

Materia: ceramica /smalto

Tecnica di esecuzione: ceramica parzialmente smaltata

Misure: altezza 45 cm, diametro base 38 cm, diametro bordo 60 cm

Datazione: metà del XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: contenitore smaltato parzialmente solo all’interno, munito di manici laterali, beccuccio e di una parte concava, funzionale a trattenere l’olio essenziale di bergamotto che veniva fatto decantare nel recipiente stesso.

Utilizzo: questo recipiente ceramico, più grande delle normali concoline, serviva per contenere e far decantare l’olio essenziale di bergamotto che fuoriusciva dalla Macchina Calabrese. L’essenza insieme ad impurità e a piccole quantità di succo, cadevano nel contenitore ceramico che era riposto nella parte bassa del macchinario in un apposito cassetto. Da questo grande recipiente i liquidi venivano poi travasati in una concolina, non senza prima trattenere l’essenza nella caratteristica forma concava che si trova all’interno del contenitore, prima del beccuccio.

 

95

n. inventario: 95

Definizione: concolina

Denominazione locale: cunculina

Materia: ceramica /smalto

Tecnica di esecuzione: ceramica parzialmente smaltata

Misure: altezza 35 cm, diametro base 16 cm, diametro bordo 28 cm

Datazione: prima metà del XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: contenitore smaltato parzialmente solo all’interno, munito di manici laterali, beccuccio e di una parte concava, funzionale a trattenere l’olio essenziale di bergamotto che veniva fatto decantare nel recipiente stesso.

Utilizzo: questo recipiente ceramico serviva per contenere e far decantare l’olio essenziale di bergamotto che fuoriusciva dalle spremiture delle spugne imbevute dell’essenza, ricavata spremendo a mano le bucce dell’agrume. Lo spiritaro, poggiava su un’asta di legno posta sulla concolina una spugna di mare intrisa di essenza. Spremuta la spugna, l’essenza insieme ad impurità e a piccole quantità di succo, cadevano nel contenitore. Successivamente i liquidi venivano travasati in un'altra concolina, non senza prima trattenere l’essenza nella caratteristica forma concava che si trova all’interno del contenitore, prima del beccuccio.

217

n. inventario: 217

Definizione: Tabacchiera di Bergamotto per tabacco da fiuto

Denominazione locale: porta tabbaccu

Materia: buccia di bergamotto/legno

Tecnica di esecuzione: sagomatura, pressatura /tornitura

Misure: lunghezza 8 cm larghezza 6 cm

Datazione: 2006

Stato di conservazione: ottimo

Descrizione: contenitore ricavato dalla buccia rovescia di bergamotto, successivamente essiccata e pressata, munito di tappo di legno a vite

Utilizzo: contenitore di tabacco da fiuto

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