la filiera del bergamotto
N.
inventario: 4
Definizione:
Macchina Calabrese
Denominazione
locale: machina pe spiritu di bergamottu
Materia:
legno/ferro/zinco/ottone
Tecnica
di esecuzione: intaglio, incastro, tornitura /
forgiatura, battitura/stampo
Misure:
h 160 x l 81 cm
Datazione:
XX secolo
Stato
di conservazione: discreto
Descrizione: Questo genere di macchinario, inventato
nel 1840 dal reggino Nicola Barillà, serviva per estrarre olio essenziale di
bergamotto per sfregamento delle bucce dell’agrume. La macchina è composta da
un telaio in legno, munito di manopola e di ingranaggi lignei e metallici. L'organo di lavoro era costituito
essenzialmente da due scodelle di zinco fuso, denominate "coppe" che,
insieme, formavano un anello cilindrico (roccheddhu). La coppa inferiore, del
diametro di circa 42 centimetri oltre ad essere fissa era munita di punte al
fondo e di denti sulle pareti coniche; la coppa (o piatto) superiore, dello
stesso diametro, era invece munita di lamelle radiali di ottone che, quando la
macchina era in moto, ruotano intorno ad un asse verticale, pressando e
trascinando i frutti. Il liquido che si forma, costituito da assenza, liquido
acquoso e detriti, si raccoglieva attraverso aperture praticate nella coppa
inferiore, in apposito recipiente in rame, riposto in basso, all’interno di un cassetto
munito di sportello.
Utilizzo:
Il procedimento di estrazione
dell’essenza di bergamotto (spiritu) iniziava innalzando, tramite una leva
frontale, le pelatrici, che una volta riempiti di frutti bergamotti (da otto a
dodici) venivano calati al centro del macchinario. Si procedeva quindi azionando
la ruota, la quale attraverso dei cilindri sporgenti (biriddhi), passanti tra i
montanti di un toro cilindrico (roccheddhu), facevano girare le coppe pelatrici.
Il giro della ruota, calcolato in base al numero dei 36 biriddhi, era
interrotto da il suono di un campanello posto in alto al macchinario. Al termine del numero di giri, l'operaio
sollevava il piatto, scaricava il lotto di frutti e ne ricaricava un altro. L’essenza cadeva in fondo al macchinario,
dove vi era un contenitore in rame con beccuccio.. Il
macchinario veniva utilizzato annualmente da Novembre a Febbraio da tre operai
che lavoravano contemporaneamente durante le ore notturne, alternandosi nelle
operazioni. Un primo operaio azionava la manopola mettendo in moto gli
ingranaggi della macchina calabrese. Vi era poi “u pareggiaturi” che
selezionava i bergamotti, per forme e dimensioni, inserendoli nella pelatrice (coppe),
poste sotto al roccheddhu. Infine un terzo operaio estraeva gli agrumi dal
contenitore, i quali venivano
asciugati con una spugna al fine di estrarre l'essenza rimasta sulla superficie Ogni operaio era in grado di ricavare sei
quintali di essenza a testa.
n. inventario: 45, 46, 47
Definizione: roncole
Denominazione locale: runculi
Materia: legno/ferro
Tecnica di esecuzione: tornitura, forgiatura, battitura,
limatura
Misure: lunghezza 35, 30, 33 cm,
Datazione: metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: specie di coltello con impugnatura di legno e lama di ferro ricurva
Utilizzo: le roncole erano sovente utilizzate
anche nella raccolta del bergamotto, raccolta effettuata a mano, rompendo il
peduncolo con il pollice o impiegando appunto roncole piccole dalle lame molto
affilate.
n. inventario: 71
Definizione: cesto di castagno
Denominazione locale: sportunu
Materia: corteccia di castagno /tela di
juta
Tecnica di esecuzione: intreccio a stuoia
Misure: altezza 55 cm, lunghezza 40,
larghezza 30 cm
Datazione: seconda metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: cesto di forma quadrangolare rivestito all'interno una tela di Juta. Sui
lati brevi è presente una lettera A maiuscola di colore verde, pertinente il
nome del proprietario
Utilizzo: il cesto serviva per contenere i
bergamotti una volta raccolti dell’albero. Per evitare di rovinare le bucce
dell’agrume, contenenti il prezioso olio, il recipiente di castagno era
imbottito al suo interno di paglia rivestita da una tela di juta.
n. inventario: 89
Definizione: contenitore per essenza di
bergamatto
Denominazione locale: limba /cunculina
Materia: ceramica /smalto
Tecnica di esecuzione: ceramica parzialmente smaltata
Misure: altezza 45 cm, diametro base 38
cm, diametro bordo 60 cm
Datazione: metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: contenitore smaltato parzialmente
solo all’interno, munito di manici laterali, beccuccio e di una parte concava,
funzionale a trattenere l’olio essenziale di bergamotto che veniva fatto decantare
nel recipiente stesso.
Utilizzo: questo recipiente ceramico, più
grande delle normali concoline, serviva
per contenere e far decantare l’olio essenziale di bergamotto che fuoriusciva
dalla Macchina Calabrese. L’essenza insieme ad impurità e a piccole quantità di
succo, cadevano nel contenitore ceramico che era riposto nella parte bassa del
macchinario in un apposito cassetto. Da questo grande recipiente i liquidi
venivano poi travasati in una concolina, non senza prima trattenere l’essenza
nella caratteristica forma concava che si trova all’interno del contenitore,
prima del beccuccio.
n. inventario: 95
Definizione: concolina
Denominazione locale: cunculina
Materia: ceramica /smalto
Tecnica di esecuzione: ceramica parzialmente smaltata
Misure: altezza 35 cm, diametro base 16
cm, diametro bordo 28 cm
Datazione: prima metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: contenitore smaltato parzialmente
solo all’interno, munito di manici laterali, beccuccio e di una parte concava,
funzionale a trattenere l’olio essenziale di bergamotto che veniva fatto decantare
nel recipiente stesso.
Utilizzo: questo recipiente ceramico serviva per contenere e far decantare l’olio essenziale di bergamotto che fuoriusciva dalle spremiture delle spugne imbevute dell’essenza, ricavata spremendo a mano le bucce dell’agrume. Lo spiritaro, poggiava su un’asta di legno posta sulla concolina una spugna di mare intrisa di essenza. Spremuta la spugna, l’essenza insieme ad impurità e a piccole quantità di succo, cadevano nel contenitore. Successivamente i liquidi venivano travasati in un'altra concolina, non senza prima trattenere l’essenza nella caratteristica forma concava che si trova all’interno del contenitore, prima del beccuccio.
n. inventario: 217
Definizione: Tabacchiera di Bergamotto per
tabacco da fiuto
Denominazione locale: porta tabbaccu
Materia: buccia di bergamotto/legno
Tecnica di esecuzione: sagomatura, pressatura /tornitura
Misure: lunghezza 8 cm larghezza 6 cm
Datazione: 2006
Stato di conservazione: ottimo
Descrizione: contenitore ricavato dalla buccia
rovescia di bergamotto, successivamente essiccata e pressata, munito di tappo
di legno a vite
Utilizzo: contenitore di tabacco da fiuto