L'arte dell'intreccio
n. inventario: 8
Definizione: museruola per bovini
Denominazione locale: cuffia; cùffa (Gallicianò), scùffa (Bova)
Materia: fibra vegetale
Tecnica di esecuzione: torsione e intreccio
Misure: lunghezza 35 cm, larghezza 15 cm
Datazione: metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: la museruola è costituita da una corda vegetale rigirata su se stessa a
formare un cilindro, fermato da due file a raggiera. Nelle due estremità della
corda principale sono presenti due nodi finalizzati a non far sfilacciare il
cordame.
legandolo
dietro le orecchie con un semplice nodo
Utilizzo: questa specifica museruola veniva
fatta indossare ai bovini per impedire
loro di mangiare il frumento durante la trebbiatura. Veniva legata con un
semplice nodo alla testa del bovino, proprio dietro le orecchie
n. inventario: 64
Definizione: cesta
Denominazione locale: cofana, zùrgo, zurgùni
Materia: steli di canna comune e polloni
di melograno
Tecnica di esecuzione: intreccio
Misure: altezza 18 cm, diametro al borgo
70 cm
Datazione: prima metà del XX secolo
Stato di conservazione: pessimo
Descrizione: forma tronco conica rovesciata. Il fondo è composto da un intreccio a
raggiera svolto attorno un’intelaiatura a croce. Il bordo ha invece una
struttura a treccia. L'ordito della cofana è costituito da steli di canna
ammorbiditi precedentemente in acqua. Diversamente il fondo e il bordo sono
realizzati con polloni di melograno (granatara), previo trattamento in bagni di
acqua.
Utilizzo: una volta riempita, la cofana veniva ricoperta con un panno (mappina) e
sistemata in un posto in alto, lontano dalla portata di animali, soprattutto
roditori
n. inventario: 65
Definizione: cestino con manico
Denominazione locale: panaru, cartèddhi
Materia: steli di canna comune e polloni
di melograno
Tecnica di esecuzione: intreccio
Misure: altezza 18 cm, diametro 44 cm
Datazione: fine del XX secolo
Stato di conservazione: mediocre
Descrizione: cestino con manico. Il fondo, così come il bordo e il manico sono costituiti
da un intreccio di polloni di melograno, mentre l'ordito è realizzato
intrecciando steli di canna comune.
Utilizzo: raccogliere, trasportare e
conservare temporaneamente alimenti, in particolar modo olive, frutta secca o
fresca, ortaggi.
n. inventario: 67
Definizione: cestino
Denominazione locale: gistreddha, cannhistreddhu; cannistrèddha
Materia: steli di canna comune polloni di
melograno
Tecnica di esecuzione: intreccio
Misure: altezza 17 cm, diametro 37 cm
Datazione: prima metà del XX secolo
Stato di conservazione: discreto
Descrizione: cestino di forma conica rovesciata, con ordito in steli di canna comune.
Il fondo è composto da un intreccio di polloni di melograno costruito attorno
un telaio a croce. Il bordo, dello stesso materiale, presenta una decorazione a
semicerchi.
Utilizzo: trasportare e conservare
alimenti, in particolare dolci o frutta sessa o fresca
n. inventario: 70
Definizione: contenitore alimentare
Denominazione locale: zurgu
Materia: steli di canna comune e polloni
di melograno
Tecnica di esecuzione: intreccio
Misure: altezza 50 cm, diametro 80 cm
Datazione: seconda metà del XX secolo
Stato di
conservazione:
discreto
Descrizione: il contenitore con coperchio (zurgoscèpama) dalla caratteristica
forma ellittica, bombata al centro, con armatura in steli di melograno. Il
resto del corpo è invece composto da steli di canna. La struttura è ricavata
unendo insieme due ceste, fermate tra
loro dai rispettivi bordi, di cui quello posto in alto sfornito di fondo in
modo da creare la bocca del contenitore. Nella parte mediana corre un bordo ad
intreccio con steli di melograno in cui si ancorano gli orditi in canna della
parte superiore e inferiore, anch'essi muniti di bordura dello stesso
materiale.
Utilizzo: conservare alimenti, in
particolare pani e dolciumi. Una volta
riempito, “u zurgu” veniva legato con una corda ad una trave del tetto della
casa, lasciandolo sospeso ad una certa altezza dal terreno, lontano dalla
portata di animali, soprattutto roditori, e dai bambini, i quali avrebbero
potuto svuotare le provviste alimentari contenute al suo interno. Alcuni
ricordano che da bambini si procedeva al furto estraendo quotidianamente solo
piccolissime porzioni di pane. Onde evitare situazioni spiacevoli i genitori erano
soliti non legare con tenacia la cesta, facendola così cadere ad ogni minimo
tentativo di accedere alle riserve alimentari.
n. inventario: 73
Definizione: fuscella
Denominazione locale: fasceddha
Materia: steli di giunco
Tecnica di esecuzione: intreccio
Misure: altezza 14 cm, diametro 6 cm
Datazione: ultimo quarto del XX secolo
Stato di conservazione: mediocre
Descrizione: contenitore di forma cilindrica caratterizzato da una bordura ad
intreccio sul bordo e sul fondo.
Utilizzo: la fuscella serviva sia per il filtrare
il siero che per trasportare la ricotta fresca.